Fuori dal campo
Ma il nostro sceicco resta Totò
A cura di Adolfo Mollichelli
Al Al Al, Altolà! Cominciano tutti per Al i nomi delle squadre arabe che stanno saccheggiando serie A, Liga e Premier. Il mondo è degli sceiccchi che ogni giorno contano milioni di petrodollari e fa nulla che l’olezzo disturba, pecunia non olet. Di nuovo vestiti, neanche fossero il Valentino di Pascoli, siedono su cadreghe damascate e seguono le gesta dei loro uomini d’oro, più di sette. Al Al Al Altolà! Siamo uomini o caporali, perbacco! E chi se non Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, cioè Totò il principe della risata avrebbe potuto opporsi alla sfacciata demolizione del calcio europeo a suon di dollari bagnati nell’oro nero?
Tace l’infantile Infantino, l’uomo del selfie con sorriso accanto alla salma di Pelé. Ma mi faccia il piacere! Tace il Ceferin, un nome da supposta. Ma mi faccia il piacere! Totò sceicco, sono io l’originale. Per un errore e va bene, soltanto Gastone, il figlio della marchesa grossa come un cammello poteva arruolarsi nella Legione che è pure straniera per amore di Lulù e se volete vi canto pure la melodiosa Lulù del cabaret. E perdindirindina, grazie ai ribelli africani che videro in me Omar il figlio dello sceicco (Sivori verrà anni dopo, in una battuta del film c’è l’anticipazione dello striscione curvaiolo inneggiante al cabezòn: “vide ‘O mar quant’è bello”). Senza petrodollari, però. Fa niente: ‘a morte è ‘na livella. Tutti i miei titoli ridotti ad uno soltanto: sceicco, con turbante e vesti bianche a spassarmela tra odalische callipigie. Ma fatemi il piacere! E sapete che cosa vi dico? Lascio il deserto cu ‘o camello affittato, cu ‘o binocolo a tracolla, cu ‘o turbante e ‘o narghilé, mentre abballano ‘e beduine, mentre cantano ‘e ttribbù. Allah Allah Allah ma chi v”ha fatto fa!