Editoriale
Da Gabri Veiga a Jhon Durán, la SPL punta sempre di più sui giovani
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A cura di Cesare Tamborini
Cosa hanno in comune Jhon Durán, Kaio César, Matteo Dams, Unai Hernández, Mario Mitaj e, aggiungiamoci anche, Jerry Afriyie, Aarón Martin e Miguel Carvalho? Prima di tutto, il fatto di essere approdati in Saudi Pro League durante la sessione di mercato appena conclusasi. Ma, dando per scontato questo, quello che più balza all’occhio leggendo le schede dei giocatori di cui sopra è l’età. Infatti, tutti i calciatori che abbiamo elencato poco sopra sono accomunati dall’avere, al massimo, ventun anni; nel caso del ghanese Jerry Afriyie e dello spagnolo Aarón Martin addirittura appena diciotto.
Giovani e talento
Giovane età che rappresenta, come abbiamo visto più volte qua su CS, uno dei primi, se non il primo, parametro dei nuovi acquisti su cui la SPL, intesa nella sua interezza, mette gli occhi. “Nella sua interezza” poiché, come sappiamo, in Arabia Saudita vi è una sorta di mercato centralizzato che ha come scopo quello di “coadiuvare” i club nel finalizzare le trattative. Questo, comunque, non vuol dire che le singole società non possano mettere nel proprio mirino “altre tipologie” di giocatore che ritengano più congeniale. Ne sono esempi Salah, De Bruyne e non solo che, pur non essendo giovani, farebbero le fortune della società che li acquisterebbe, nonché della lega saudita in toto.
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Jhon Durán il giorno della presentazione all’Al-Nassr. Foto: screenshot @jaderduran_9 -2025-02-07-at-17-04-54-Instagram.
Ma a monte di tutto ciò, giovani o non giovani, vi è però, da parte del “sistema calcio saudita”, quello che potremmo chiamare come un “manifesto”. Cioè, il fatto di privilegiare sempre più, con il passare delle stagioni, l’arrivo in Arabia Saudita di calciatori giovani. Ed eccoci così ai nomi che vi abbiamo elencato sopra. “Giovani” che in questo caso fa rima non necessariamente con poco costosi visto e considerato che l’acquisto più caro, non solo della SPL, ma dell’intero calciomercato invernale internazionale è stato proprio il ventunenne Jhon Durán arrivato all’Al-Nassr dall’Aston Villa per quasi 80 milioni.
È vero che quello di gennaio è il cosiddetto “mercato di riparazione” e quindi esula un po’, se così vogliamo dire, da quanto avviene nella finestra estiva. Sappiamo, infatti, che a gennaio si tende ad intervenire accaparrandosi giocatori pronti per aggiustare quello che va meno nella squadra; ma, quanto successo quest’anno dimostra come, se si eccettua il ventisettenne Wenderson Galeno e pochi altri, le squadre saudite abbiano puntato, sia per riparare che in ottica futura, sui giovani.
In principio fu…
Le varie Al-Nassr, Al-Hilal, Al-Qadsiah e Al-Ittihad hanno, ovviamente nel senso meno imperativo possibile del termine, “ubbidito” a quelli che sono gli ormai più che chiari “dettami” dei dirigenti sauditi: puntare su giovani di talento. Due parole magiche “giovani e talento”, delle quali il calcio, e bisogna dirlo, fin troppo spesso ne va un uso sterile, ma che in Arabia Saudita, a differenza di altri campionati, hanno iniziato ad utilizzare concretamente. E lo hanno fatto, come si suole dire, in “tempi non sospetti” ovvero da quando è arrivato all’Al-Ahli, dal Celta, un certo Gabri Veiga che sembrava destinato al Napoli.
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Gabri Veiga, all’Al-Ahli dal 2023. Foto: screenshot @gabriveiga-2025-02-07-at-17-10-57-Instagram.
Un giocatore, lo spagnolo, che risponde alla perfezione all’identikit del calciatore che l’Arabia Saudita vuole vedere sui propri campi di calcio: poco più che ventenne e dotato di talento, nella fattispecie sopra la media.
Certamente non tutti i giovani possono essere Gabri Veiga o il Jhon Durán di turno, ma quello che conta è che la SPL abbia intrapreso, nei fatti, un’opera di ringiovanimento delle rose. Questo anche perché dettato, questa volta nel vero senso del termine, dai regolamenti che prevedono un certo numero (2) di calciatori stranieri aventi un massimo di età. Ma non solo, perché un esempio concreto è anche quello del cosiddetto campionato delle riserve nel quale giocheranno solo under 21 sauditi.
“Giovani” che è quindi sempre di più al centro del pensiero del calcio saudita, il quale però non dimentica che se è quello che è oggi lo è anche e soprattutto grazie al “Ronaldo Effekt” ed a tutte le star, per lo più non più in tenera età, che sono arrivate in Arabia Saudita dal 2023 in poi.
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In apertura Kaio César. Foto: screenshot @kaiocesar.37-2025-02-07-at-16-57-27-Instagram.