Editoriale
Il sogno (a cinque cerchi) dell’Arabia Saudita
A cura di Cesare Tamborini
Che l’Arabia Saudita stia investendo cifre astronomiche nello sport è ormai sotto gli occhi di tutti e non solo degli addetti ai lavori o dei super appassionati. Basta accendere la TV e vedere che viene trasmesso il Gran Premio di F1 da Jeddah oppure la Supercoppa Italiana di calcio da Riyadh e così via. Eventi, i due appena citati, che catturano l’attenzione di chiunque sia interessato allo sport, senza che ne sia necessariamente “malato”. Ed a proposito di evento sportivo, qual è quello che calamita il grande pubblico come nessun altro? Manifestazione che, nella sua versione “moderna”, da oltre un secolo, vuoi per le sue particolarissime peculiarità vuoi per quel fascino di disputarsi ogni quattro anni, va oltre lo sport. Semplice, stiamo parlando delle Olimpiadi.
L’evento degli eventi
I Giochi Olimpici sono infatti il no plus ultra dello sport; per un atleta vincere la medaglia d’oro è davvero un sogno che si realizza. Si potrebbe dire, anche senza usare il condizionale, che i Giochi sono l’obiettivo di ogni sportivo. Ma, parlando di target, le Olimpiadi lo sono anche per quel Paese, il quale vuole dimostrare al mondo interno di essere in grado di ospitare un evento del genere. Basti pensare a quei paesi che, al termine di ogni edizione ed inebriati dal fascino dei cinque cerchi, cominciano a discutere di una probabile candidatura. Voci o semplici sussurri che poi, nella stragrande maggioranza dei casi, si scontrano con la dura realtà, per lo più finanziaria, naufragando mestamente.
Non è utopia
Nell’elenco degli stati interessati ad ospitare in futuro la massima manifestazione sportiva del pianeta, c’è anche l’Arabia Saudita, la quale la parola “Olimpiadi” l’ha già pronunciata in tempi non sospetti, come si suol dire. Non si parla di probabile data, non si parla nemmeno di futura candidatura in progetto. Tutt’al più da Riyadh fanno sapere che i Giochi Olimpici sono “Per noi l’obiettivo finale”. Parole che, conoscendo i sauditi, sono più “compromettenti” che slogan del tipo “Vogliamo le Olimpiadi nel …” detti, a volte, più per compiacere, che con sincera convinzione, un po’ a tutte le latitudini.
Target
Ma, tornando all’Arabia Saudita, bisogna sottolineare che le parole di cui sopra sono state dette un anno e mezzo fa niente meno che dal Ministro dello Sport il Principe Abdulaziz. Nel frattempo, come si suole dire, di acqua ne è passata sotto i ponti di Riyadh, Jeddah e non solo. Basti pensare al fenomeno Saudi Pro League, esploso da poco più di un anno, oppure ai recentissimi investimenti da capogiro nel tennis. Senza tralasciare LIV Golf e tutte le altre discipline (dal ciclismo all’atletica leggera passando per i motori) finite nel mirino di Riyadh. Acqua che ha portato con sé, oltre ad una vagonata di soldi, la convinzione che il Paese sia in grando realmente di organizzare manifestazioni sportive di primaria importanza.
I Giochi Olimpici però, si sa, sono un’altra cosa. Durano solamente due settimane, ma l’apparato, ovviamente nella sua veste di promotore e non ancora organizzativo in senso stretto, inizia a muoversi in anticipo dalla fatidica assegnazione che avviene, ultimamente non sempre (vedasi Los Angeles 2028 e Brisbane 2032), sette anni prima della cerimonia d’apertura.
Dal sogno…
Sogno olimpico quindi che, come per gli atleti, anche per gli organizzatori si scontra con la realtà. Ed è qui che entra in gioco, da un punto di vista più strettamente pratico, una sorta di percorso olimpico in salsa saudita. In sostanza, anche la ricchissima Arabia Saudita è consapevole di non poter ospitare i Cinque Cerchi senza una background degno di cotanto mega evento. Infatti i Giochi sauditi, se mai si organizzeranno ovviamente, saranno preceduti da due grandi appuntamenti che l’Arabia Saudita sta già preparando.
Ci riferiamo alla Coppa d’Asia di calcio, in programma nel 2027, ed ai Giochi Asiatici che si terranno a Riyadh nel 2034. Anno, il 2034, che per il Regno sarà magico perché vedrà ospitata la Coppa del Mondo di calcio. Mondiali che, a dire il vero, non sono ancora stati ufficialmente assegnati al Paese, ma le parole dette nei mesi scorsi dal Presidente della FIFA nonché il fatto che Riyadh è l’unica candidata ad organizzare la manifestazione rendono pacifico che il massimo torneo calcistico del mondo si terrà nel Regno.
…alla realtà?
Particolarissimo “sogno” che, al pari di quelli, per così dire, più tradizionali, per vederlo realizzato bisogna aspettare il futuro consapevoli, visto quanto sta succedendo, sportivamente e non solo a Riyadh e dintorni, che l’Arabia Saudita, se si dovesse mettere realmente in testa di diventare uno dei pochi stati al mondo in grado di poter dire “Abbiamo ospitato le Olimpiadi”, metterà in campo tutto quanto potrà per concretizzarlo. Un sogno a cinque cerchi, non diverso, da quello di quel bambino o ragazzino che magari proprio oggi inizia a praticare una qualsiasi delle discipline olimpiche. Sportivo che, tra una corsa e l’altra o tra una nuotata e l’altra, si “vede” già sul podio con una medaglia al collo. Quale podio? A Riyadh, la risposta l’avrebbero già.
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Immagine in apertura: Olympics Facebook account