Fuori dal campo
Rafa Nadal: “Le critiche perché vado in Arabia Saudita? Le capisco”
A cura di Cesare Tamborini
Se per il rientro in campo bisognerà aspettare ancora (si parla di Indian Wells), per quanto riguarda invece la sua risposta a chi lo ha criticato, anche ferocemente, perché ha accettato il ruolo di ambasciatore del tennis saudita non c’è da attendere.
Ambasciatore e Kings Slam
Il soggetto è quel Rafa Nadal che poco tempo fa è divenuto ambasciatore nel mondo del tennis dell’Arabia Saudita. Un ruolo che, è bene ricordare, non sarà solo di immagine, ma avrà anche un risvolto, tutt’altro che secondario, strettamente operativo. Nell’accordo è infatti previsto che il fuoriclasse spagnolo si occuperà dei giovani talenti sauditi della racchetta e che potrà aprire, a Riyad, una sua accademy.
Nadal che, oltre a tale incarico di ambasciatore, ha recentemente accettato di esibirsi in ottobre a Riyad nel Kings Slam, il ricchissimo torneo-esibizione al quale parteciperanno altri cinque top del tennis mondiale compreso il nostro Sinner.
Le critiche
Come dicevamo in apertura, non si è fatta attendere la risposta del maiorchino il quale ha, con il garbo che lo contraddistingue da sempre, spiegato il perché del suo “Sì” all’Arabia Saudita. Intervistato da “As” il quattordici volte vincitore del Rolland Garros ha affermato come “L’Arabia Saudita non abbia bisogno di me per ripulire la propria immagine, è un Paese che si è aperto al mondo ed ha grandi potenzialità. È logico che il mondo vada in quella direzione e la sensazione comune è che tutto si compri con il denaro”. Nadal che poi para le critiche più feroci, ovvero quelle secondo cui si sarebbe venduto al denaro saudita. Qui il tennista replica dicendo, con estrema sincerità, che “Sì, capisco che ci sia chi lo pensi”.
Tornerò sui miei passi
Schiettezza che il trentasettenne dimostra anche quando ammette che, se le cose non dovessero andare come si immagina ora, non avrebbe problemi a tornare sui suoi passi. Concetto questo che l’ex numero uno al mondo spiega così: “L’Arabia Saudita è un Paese che deve migliorare molto, su alcune cose è molto indietro e si è aperto solo di recente. Se non raggiungerà l’evoluzione che auspico, dirò che mi sono sbagliato completamente.”
Nadal che al momento però è più che entusiasta di lavorare in Arabia Saudita visto che si ritiene sicuro di “Avere libertà di poter lavorare con i valori che mi appartengono. Se ciò non accadrà, nella prossima intervista dirò che ho sbagliato”.
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Foto d’apertura: Rafa Nadal Facebook account