Mohammed bin Salman difende lo “Sportwashing”

A cura di Cesare Tamborini

“Sportwashing? Finché il PIL cresce dell’1% continuerò a farlo”. In estrema sintesi sono queste le parole dette dal principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman in un’intervista esclusiva concessa a Fox News.

Cos’è lo sportwashing

Da anni ormai il regno saudita ha iniziato ad investire, tramite il fondo sovrano PIF, cifre enormi nello sport. In primis nel calcio attraverso l’acquisizione di club in mezzo mondo, per non parlare dei vari Cristiano Ronaldo, Benzema, Neymar portati nella Saudi Pro League. C’è poi il golf con la creazione del circuito LIV; ma non è finita perché i miliardi sono piovuti anche sulla Formula1 con il GP di Gedda fino ad arrivare all’organizzazione degli Asian Winter Games del 2029 (qui per un nostro approfondimento). Investimenti che, e qui stanno le accuse della comunità internazionale, vengono effettuati per migliorare la reputazione di un Paese la cui immagine è di uno stato autocratico e con scarsa attenzione ai diritti civili.

Le parole di Mohammed bin Salman

“Se lo sportwashing aumenta il nostro prodotto interno lordo dell’1%, allora continueremo con lo sportwashing” ha dichiarato il presidente del fondo sovrano PIF il quale ha aggiunto che “Avendo ottenuto una crescita dell’1% del PIL grazie agli investimenti nello sport ora puntiamo ad un altro 1,5 %, continueremo per questa strada” conclude il principe saudita.

Parole che dimostrano come lo sport sia diventato per l’Arabia Saudita un veicolo fondamentale, attraverso il fondo PIF dotato di un portafoglio di 620 miliardi di dollari, per mettere in pratica la Saudi Vision 2030 (qui per una nostra analisi) che prevede il diversificare dell’economia saudita. Monarchia reale che sta così perlustrando nuove strade per prepararsi al futuro ed una di queste vie è lo sport, in particolare il calcio.