Editoriale
Il fenomeno delle partnership saudite nello sport
A cura di Cesare Tamborini
Le mire espansionistiche dell’Arabia Saudita nello sport non si fermano, anzi. “Mire espansionistiche” che non sono fini a loro stesse, “tanto per”, usando una terminologia molto in voga, ma che hanno degli scopi ben precisi in testa. In sostanza, e lo hanno già dimostrato, i sauditi vogliono non solo investire per acquisire tornei o leghe sportive (cosa che comunque continueranno a fare). Al contrario hanno anche la volontà, che è anche una necessità, di costruire quel “background sportivo”, nel senso più agonistico dell’espressione e non solo, che un paese che impiega così tante risorse nello sport deve, per forza di cose, avere.
“Deve avere” per poi, un giorno, realmente competere a livello mondiale sul campo. È quello che i sauditi stanno facendo, per esempio, con il calcio avendo creato una struttura all’apice della quale c’è il “progetto Roberto Mancini”, se così volgiamo chiamarlo, che ha come target quello di rendere competitiva la nazionale. Non solo le super stelle della Saudi Pro League quindi, ma anche il calcio locale partendo dalle giovanili. Altro esempio è il tennis a proposito del quale, al di là degli investimenti monstre in atto per acquisire circuiti e tornei, i sauditi hanno avviato la prestigiosa collaborazione con Rafa Nadal avendo come fine, o almeno uno dei, quello di promuovere lo sviluppo del tennis locale.
Vogliamo i numeri uno
Partnership, collaborazioni o accordi, che dir si voglia, siglati con i leader mondiali delle varie discipline sportive e che sono quindi le migliori vie per sviluppare, partendo dal basso, un determinato sport. Ed è così che in questi giorni è stata annunciata una partnership tra la federazione saudita scherma e l’omologa francese. Scherma francese che è, senza ombra di dubbio, una delle primissime scuole al mondo assieme alla nostra, a quella russa, a quelle dell’est Europa in generale (in particolare quelle magiara), a quella tedesca ed a quelle asiatiche.
Fioretto, e non solo
L’accordo, annunciato a margine del Campionato del Mondo cadetti e juniores disputatosi proprio a Riyadh, prevede che atleti sauditi saranno ospitati in Francia “Per migliorare le loro prestazioni allenandosi con i colleghi francesi. Porteremo (in Arabia Saudita n.d.r.) allenatori di alto livello per aiutare lo sviluppo della scherma in terra saudita; inoltre lavoreremo sulla formazione dei maestri delle armi e aiuteremo i sauditi nella pratica della scherma” riferisce Sylvie Le Maux, direttore esecutivo della Federazione francese di scherma e vicepresidente degli eSport del Comitato Olimpico transalpino.
Intesa che è una sorta di continuazione di quella siglata tempo fa tra il Comitato Olimpico Francese e il Comitato Olimpico Saudita affinché “Le nostre federazioni olimpiche avvicinino i nostri sport”, conclude la dirigente francese.
Ambasciatore
Una cooperazione non molto dissimile da quella nella scherma è quella stretta con il fuoriclasse dello snooker Ronnie O’Sullivan. L’inglese, che ha un palmarès che lo identifica come il giocatore più vincente nella storia dello snooker moderno e tra i più grandi giocatori di tutti i tempi, è stato sette volte campione del mondo ed è l’attuale numero uno del ranking. Insomma, parliamo del top il quale sarà ambasciatore dello snooker saudita nel mondo.
Una collaborazione che avrà durata triennale e che prevede per O’Sullivan un ruolo da mentore ai giovani sauditi interessati ad intraprendere lo snooker. Il fuoriclasse si impegna poi a giocare tutti gli eventi che l’Arabia Saudita organizzerà nel proprio Paese. Snooker-Arabia Saudita che vuol dire anche Riyadh Season sponsor del World Snooker Championship, il torneo più prestigioso che si disputa da ben 47 anni a Sheffield. Accordo, questo, che, sommato a quello di O’Sullivan, viene visto nel Regno Unito, patria dello snooker, con il timore che l’Arabia Saudita, sempre più potente in questo sport, potrà strappare a Sheffield il massimo torneo mondiale; se dovesse succedere sarebbe un vero smacco per gli inglesi.
Il top dell’intrattenimento
Di questi giorni è poi l’annuncio di un’altra prestigiosa partnership, questa volta nel mondo della boxe. Nel dettaglio Riyadh Season e WBC, una delle maggiori sigle pugilistiche mondiali, collaboreranno per elevare il settore dell’intrattenimento, che per il Regno è fondamentale a dir poco, e per rafforzare la preminenza della boxe in Arabia Saudita. “Riyadh mira così a posizionarsi come destinazione leader per l’eccellenza dell’intrattenimento sportivo per offrire esperienze senza precedenti ai cittadini ed ai visitatori”, parole dette da Turki Alalshikh, presidente di Season Riyadh e del Consiglio di amministrazione dell’Autorità generale per l’intrattenimento.
Entusiasmo anche da parte della WBC per bocca del suo Presidente Mauricio Sulaimán il quale ha evidenziato la crescente reputazione di Riyadh come hub globale della boxe, facendo emergere l’Arabia Saudita come capitale del pugilato. In particolare “La collaborazione con Riyadh Season presenta l’opportunità unica per la crescita e lo sviluppo della boxe in terra saudita” chiude il numero uno della WBC.
Esempi, quelli sopra, che hanno in comune il fatto di come i sauditi si siano rivolti, sia per ragioni prettamente agonistiche (scherma e snooker), sia per questioni maggiormente di intrattenimento (boxe) a quanto di meglio disponibile oggi sulla piazza. Un fatto, questo, che dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, quanto Riyadh stia facendo, e farà, nello sport.
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In apertura: un momento dei Campionati del Mondo di scherma juniores e cadetti a Riyadh. Foto: Saudi Ministery of Sport Official Facebook page.