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Editoriale

L’Arabia Saudita si sta comprando tutto lo sport del mondo

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A cura di Massimiliano Vitelli

L’Arabia Saudita sprinta verso il futuro. Non solo nel calcio. Dopo aver lanciato la Saudi Pro League con una serie di acquisti eccezionali spendendo cifre da capogiro, il Governo saudita, attraverso i suoi Organi preposti, ha iniziato il saccheggio anche di altri sport.

Strategia

Ad occhi attenti, la strategia del Governo saudita non ha troppi segreti. L’obiettivo è quello di ripulirsi l’immagine attraverso lo sport, sfruttando in primis il pianeta calcio, decisamente il più attenzionato del panorama internazionale. Secondo diversi osservatori, l’Arabia Saudita avrebbe messo a regime il più classico degli “sportwashing“, un fenomeno già visto anche ad altre latitudini.

Le denunce

Così, mentre la monarchia saudita autorizza investimenti incredibili, le organizzazioni umanitarie lanciano l’allarme. Non passa giorno che attivisti e persone comuni non accendano i riflettori su situazioni critiche, come ad esempio il rispetto dei diritti civili per donne e omosessuali.

Supermarket Arabia Saudita

Tra un’accusa e l’altra, però, si chiudono i contratti. Del resto, se da una parte sarebbe doveroso chiedere un cambio di rotta ai sauditi, dall’altra come si fa a rifiutare tantissimi milioni soprattutto quando esistono delle criticità economiche con cui fare i conti (letteralmente)? E allora ecco che tanti sport stanno cedendo, accettando le mega offerte del Governo dell’Arabia Saudita.

Formula 1. cricket, golf, ed ora anche il tennis, con il torneo Next Gen ATP Finals (al quale partecipano i migliori Under 21 del circuito) che lascia dopo cinque anni Milano per traferirsi in Arabia.

La sfida è lanciata.

 

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