Fuori dal campo
L’Arabia Saudita lancia una raccolta fondi per i palestinesi
A cura della redazione
L’Arabia Saudita ha lanciato una campagna di raccolta fondi per i palestinesi di Gaza, nel 27mo giorno della guerra tra Israele e Hamas.
Il principe ereditario Mohammed bin Salman, il sovrano de facto, ha già donato 20 milioni di riyal sauditi (circa 5,3 milioni di dollari) alla campagna, secondo quanto riportato dall’emittente statale Al-Ekhbariya. L’iniziativa “fa parte del ruolo storico del Regno di essere al fianco del popolo palestinese nelle varie crisi e prove che ha dovuto affrontare”, ha dichiarato Abdallah al-Rabeeah, capo del Centro per gli aiuti umanitari e i soccorsi.
L’Arabia Saudita, che ospita i luoghi più sacri dell’Islam, non ha mai riconosciuto Israele e da tempo si propone come paladina della causa palestinese. Nelle ultime settimane ha più volte condannato gli attacchi contro i civili a Gaza.
La condanna dell’Arabia Saudita all’attacco
Il ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha condannato qualsiasi operazione di terra delle forze israeliane che possa minacciare la vita dei civili palestinesi. “Il Regno condanna e denuncia le operazioni di terra condotte dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza e avverte del pericolo di continuare a compiere queste palesi e ingiustificate violazioni del diritto internazionale contro i nostri fratelli palestinesi”, si legge in una dichiarazione del ministero, riportata dall’emittente del Qatar Al Jazeera.
Non solo Arabia Saudita
Una dichiarazione congiunta firmata dai ministri degli Esteri di nove Paesi arabi condanna il prendere di mira i civili e le violazioni del diritto internazionale a Gaza.
Nella nota congiunta di Emirati Arabi Uniti, Giordania, Bahrein, Arabia Saudita, Oman, Qatar, Kuwait, Egitto e Marocco si sottolinea che Il diritto all’autodifesa non giustifica la violazione della legge e il mancato rispetto dei diritti dei palestinesi.
Il conflitto israelo-palestinese
Il conflitto israelo-palestinese è il conflitto politico, armato e sociale in corso tra Israele ed i palestinesi, ed ha origine all’inizio del XX secolo. Il conflitto è parte del più vasto conflitto arabo-israeliano. Sono stati identificati quattro principali ostacoli alla risoluzione dei conflitti: la creazione di confini sicuri e definiti, il controllo di Gerusalemme, gli insediamenti israeliani e il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, a cui devono essere aggiunti altri ostacoli, come le uccisioni politicamente motivate di civili israeliani o palestinesi, libertà di movimento palestinese, sicurezza israeliana e altre questioni relative ai diritti umani. La violenza derivante dal conflitto ha portato a varie posizioni internazionali sul conflitto.