Editoriale
La volontà dell’Al-Hilal di giocare in Champions League, reale o utopia?
A cura di Cesare Tamborini
È uno dei ritornelli più affascinanti, ed al contempo più utopistici, del calcio saudita e non solo. Stiamo parlando della possibilità di vedere una squadra della Saudi Pro League giocare in Champions League.
No!
Al momento, chiariamolo, non c’è nulla di nuovo. A livello ufficiale rimangono le parole dure, per non dire durissime, espresse qualche mese fa niente meno che dal Presidente della UEFA Čeferin il quale stroncò sul nascere la possibilità di calcare i campi della Champions da parte delle tante stelle approdate nel campionato saudita.
Al massimo dirigente della UEFA avevano poi fatto seguito le dichiarazioni, altrettanto nette, del numero uno del PSG Nasser Al-Khelaifi il quale, in veste di numero uno dell’Associazione europea dei club (l’ECA), aveva detto che “Nessuno al di fuori dell’Europa parteciperà alla Champions League”.
Per me è sì
Chiusure decise, le due appena riportate, alle quali ha risposto, non direttamente, Amanda Staveley la quale ha invece tutt’altra idea. Infatti, come vi avevamo riportato qua su CS, la donna d’affari inglese, che conosce come pochi al mondo i legami tra finanza mediorientale e calcio, si era detta “Abbastanza sicura che ci sarà un club saudita in Champions League” aggiungendo poi che “Non so quanto tempo ci vorrà, ma conoscendo l’Arabia Saudita, non penso che ci vorrà troppo tempo”.
A noi piacerebbe
Nel caso la Staveley avesse ragione, quale sarebbe questo club saudita? Nessuno lo sa, ma sta di fatto che uno si è, se possiamo usare questo termine, “candidato”. Ci riferiamo ai primi della classe dell’Al-Hilal che, per bocca dell’Amministratore delegato Esteve Calzada, strizzano un occhio alla Champions League. Il CEO del club campione in carica della Saudi Pro League ha detto infatti che giocare nella massima competizione europea per club “È un’ottima opportunità per vedere il nostro livello rispetto alle squadre europee. Più spesso possiamo giocare contro club europei, meglio è”.
Calzada che però rimane, come si suole dire, con i piedi per terra aggiungendo che “Non ho idea di quanto sia possibile, ma sarei sciocco a dire che non mi piacerebbe”. Top manager il quale però non nasconde che “L’aspirazione è quella di portare il nostro prodotto di fronte a quante più persone possibile e la Champions League è probabilmente la competizione per club più importante al mondo”. Amministratore delegato dell’Al-Hilal che ammette quindi di essere attratto dall’idea in quanto “Certamente non posso dire che non ci piacerebbe. Ma quanto sia realistico, quanto sia possibile, non lo so ed è totalmente fuori dal mio controllo”.
Antipasto di Champions?
Dichiarazioni che, non nascondiamolo, non possono essere derubricate visto che vengono dal Chief Executive Officer di un club che ha, tra le sue fila, campioni di primissimo livello quali Neymar, Koulibaly, Mitrović, Milinković-Savić e non solo. Fuoriclasse targati Al-Hilal che, a proposito di competizioni internazionali di massimo livello, sono già certi di partecipare al neonato Mondiale per Club che andrà in scena la prossima estate negli Stati Uniti.
Torneo al quale Calzada dedica la parte finale del suo intervento durante “The Summit”, evento svoltosi nell’ambito de “Leaders Week London”, partendo da quello che è uno dei maggiori leitmotiv del momento, ovvero il fatto che si giochi troppo: “Capisco la preoccupazione per il numero di partite, ma probabilmente (il Mondiale per Club FIFA n.d.r.) è la competizione più importante della stagione per noi”. Dirigente che poi analizza in conclusione come il torneo della FIFA “Sarà un’ottima opportunità per proiettarci al mondo e anche per vedere il nostro livello rispetto alle squadre europee. Più spesso possiamo giocare contro team europei, meglio è”, similmente a quanto sostiene rispetto alla Champions.
Escamotage
Mondiale per Club, o Coppa del Mondo per Club che dir si voglia, che, proprio in queste ultimissime ore, ha la certezza che annovererà tra le partecipanti anche l’Inter Miami dove gioca un certo Leo Messi. Una sorta di wild card, quella ricevuta dal club della Florida, messa sul tavolo dalla FIFA per rendere ancor più appetibile una competizione che, fin qui, ha avuto qualche problemino. Ed è proprio la wild card, l’invito, lo strumento che, secondo vari analisti, potrebbe un giorno essere usata dalla oggigiorno riluttante UEFA per far tornare ad ascoltare il mitico inno della Champions League a Cristiano Ronaldo & company.
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Foto in apertura: Screenshot-2024-10-22-at-10-57-54-نادي-الهلال-السعودي-@alhilal-•-Foto-e-video-di-Instagram.