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Interviste

Esclusiva CS – Walter Sabatini: “La cultura calcistica non si compra”

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Sabatini

A cura di Massimiliano Vitelli

Sessantotto anni, trascorsi quasi tutti nel mondo del calcio. Walter Sabatini, dopo la carriera da giocatore, iniziata nel 1972 con la maglia del Perugia e finita nel 1984 con quella della Pro Patria, è stato prima allenatore, poi dirigente sportivo, lavorando con tanti club di prima fascia tra i quali Lazio, Roma, Inter e Sampdoria.

Signor Sabatini, si aspettava l’esplosione del calcio saudita?

“Decisamente si, dei segnali in passato facevano s pensare che l’Arabia Saudita si  stesse muovendo verso l’Europa. Quindi il boom di questa estate non mi ha sorpreso”.

Ora c’è grande curiosità.

“La Saudi Pro League è certamente un fenomeno in  espansione e come tale non solo attira l’attenzione, ma merita di essere studiato. Non sono certo, però, che durerà. Il calcio non si fa solo comprando i migliori giocatori e ingaggiando i più grandi tecnici. Per realizzare un progetto come quello che la Saudi Pro League vorrebbe mettere in piedi occorre la cultura del calcio e quella non si compra“.

Finora l’Arabia Saudita ha solo fatto mercato “in entrata”. Ritiene che arriverà il momento in cui le squadre della Saudi Pro League riusciranno anche a vendere i loro giocatori ai club europei?

“Dipenderà tutto dal livello che il loro torneo raggiungerà. Se diventerà altamente competitivo anche i giocatori di casa miglioreranno, forse anche così tanto da poter tentare l’avventura fuori dai loro confini”.

Cosa pensa della Serie A?

“Il nostro è uno dei campionati più belli del mondo. Il livello è altissimo e stiamo tornando ai fasti degli anni ’80. Mi diverto molto a vedere le partite, anche quelle non di cartello. I nostri allenatori fanno un lavoro eccezionale e in campo i risultati si vedono. In più, i dirigenti di tutte le società sono molto bravi ad intervenire dove serve, Ormai tutte le squadre sono forti e questo è un bene per il nostro calcio”.

Dovesse arrivarle una proposta per andare a lavorare in Arabia Saudita?

“Nella mia vita ascolto sempre ogni offerta e la valuto con attenzione. Però questa nostra Serie A mi piace troppo. E poi non ho voglia di allontanarmi dal calcio europeo”.

 

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