Interviste
Esclusiva CS – Paola Ferrari: “Vorrei parlare di calcio saudita a 90° minuto”
A cura di Massimiliano Vitelli
Paola Ferrari, giornalista Rai e conduttrice della storica trasmissione “90° minuto”, parla con noi del calcio saudita e della Serie A.
Cosa pensa della Saudi Pro League?
“Devo ammettere che all’inizio ero un po’ scettica, diffidente. Pensavo potesse essere una bolla come quella del campionato cinese, che dopo l’entusiasmo iniziale e scoppiata presto. Invece mi sono ricreduta. In Arabia Saudita stanno facendo le cose per bene, con un progetto enorme che va oltre il calcio. Hanno capito che devono diversificare gli investimenti andando oltre la questione petrolio”.
“A differenza dell’esperienza cinese, nel calcio saudita è il Governo e non i singoli imprenditori ad investire. Anche per questo l’intero progetto Vision 2030 merita molta attenzione”.
L’Europa del calcio deve temere il progetto saudita?
“Credo debba monitorarlo. Non solo, ritengo che presto arriveranno delle nuove regole, dei paletti che freneranno un po’ questo evidente strapotere dovuto alla possibilità di investire cifre enormi. Del resto, se si vuole partecipare al gioco occorre conoscerne e seguirne le regole. Ho letto che l’Arabia Saudita vorrebbe portare almeno una squadra nella Champions League, se davvero punta anche a questo dovrà adeguarsi alle direttive della Uefa e rispetti i parametri europei”.
Al momento le cose stanno diversamente.
“Ed infatti il calciomercato di questa estate è stato “drogato”. Innanzitutto per il fatto che quello dell’Arabia Saudita si è chiuso diversi giorni dopo quello europeo, e poi perché le squadre della Saudi Pro League hanno pagato cifre che in Europa non esistono pur di acquistare i calciatori più forti. Uefa e Fifa dovranno intervenire, come hanno già fatto per regolamentare i bilanci delle società europee con il Fair Play Finanziario”.
In Arabia Saudita sembrano avere grande entusiasmo.
“Si, ma non basta. Come non basta comprare i campioni. Serve un progetto, far crescere i ragazzi. Se davvero vogliono scalare la classifica dei tornei di calcio più importanti del mondo devono puntare sui vivai”.
Roberto Mancini ha accettato la sfida di guidare la Nazionale saudita.
“In merito alla sua scelta si è parlato tanto. Io credo che la morte di Gianluca Vialli possa aver influito sul suo addio all’Italia. Erano come fratelli, girarsi verso la panchina e non vederlo più…”
Cosa pensa della Serie A?
Mi sembra un torneo equilibrato. Vedo molto bene Milan e Inter. Il Napoli dovrà provare a confermarsi, non è partito benissimo, ma sta risalendo. E la Juventus, che non ha le coppe, può essere la sorpresa.
E la Roma?
“Mi sembra stia faticando, ma ha José Mourinho e questo è un valore aggiunto importante. Mou ha dato tanto al calcio italiano e a Roma lo amano. Lui è un condottiero, la sua storia lo certifica”.