News
Nel weekend parte la Coppa delle nazioni del Golfo, occhi puntati sui Green Falcons
A cura di Cesare Tamborini
Con l’amichevole di domani contro Trinidad e Tobago scatta ufficialmente in countdown verso la Coppa del Golfo 2024 per l’Arabia Saudita. Reduce dalla inattesa sconfitta in Indonesia che ha complicato, anche se non irrimediabilmente, la qualificazione ai Mondiali del 2026, la Nazionale allenata da poco da Hervé Renard torna quindi in campo.
E lo fa volando in Kuwait, Paese che da sabato prossimo e fino al 3 gennaio ospiterà quelle che è la massima competizione riservata alle nazioni che si affacciano sul Golfo Persico. I Green Falcons sono inseriti nel gruppo B che comprende: Bahrein, Iraq e Yemen. Il gruppo A è invece composto dai padroni di casa del Kuwait, Oman, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. La formula prevede il classico girone all’italiana con le prime due classificate che accederanno alle semifinali; da qui usciranno le finaliste che si contenderanno il trofeo il 3 di gennaio.
Variabile
La Coppa delle nazioni del Golfo, questa la dicitura ufficiale, nasce sul finire degli anni ’60 per volontà delle varie federazioni dei Paesi del Golfo e del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Attualmente è sotto l’egida della AFC (Asian Football Confederation), la stessa che, per intenderci, organizza la Champions League Elite, e della Federazione calcistica della Coppa delle nazioni del Golfo.
La prima edizione nel 1970 si svolse in Bahrein con il Kuwait vincitore. Fu la prima delle dieci vittorie del Paese che detiene il record di trionfi. Al secondo posto vi è l’Iraq con 4, poi a seguire il Qatar e l’Arabia Saudita (l’ultima nel 2003) con 3 a testa. Chiudono l’albo d’oro gli Emirati Arabi Uniti e l’Oman con due, fanalino di cosa il Bahrein con una sola vittoria.
La particolarità più unica che rara nel panorama calcistico e che la accomuna, in un certo senso, con la America’s Cup di vela è che il suo svolgimento è variabile. Non vi è, cioè, una cadenza fissa per la sua organizzazione. Anche la formula è più volte cambiata. Nella prima edizione il vincitore usciva dalla disputa di un unico girone. Nel 1974 debuttano le semifinali ad eliminazione diretta. Modifiche al format che via via hanno visto poi l’introduzione dei due gruppi (dal 2004) e la disputa, inoltre, della finale per il terzo posto. Anche il numero di squadre al via è mutato nel tempo. All’inizio erano quattro (Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait e Qatar) alle quali si sono poi aggiunte Emirati Arabi Uniti nel ’72, Oman nel ’74, Iraq nel ’76 ed infine Yemen nel 2003.
Green Falcons, battete un colpo
A dimostrazione della cadenza non fissa, l’ultima edizione risale solamente ad un anno fa quando, ad alzare la coppa, è stato l’Iraq. Cosa aspettarsi quindi da questa Coppa del Golfo 2024? A vedere i numeri della classifica FIFA sono tre le favorite: Qatar (48°), Iraq (56°) ed Arabia Saudita (59^). Sorpresa potrebbe essere il Bahrein che nel mese di ottobre ha fermato sullo 0-0 i sauditi in un match valevole per le qualificazioni ai Mondiali del 2026. Green Falcons che inizieranno la loro avventura domenica 22 alle ore 18.30 sfidando proprio il Bahrein. Partita che è già considerata dagli addetti ai lavori come match clou della fase a gironi assieme a Qatar vs Emirati Arabi Uniti.
Uomini allenati da Renard che dovranno, se vorranno ben figurare in una competizione che nell’area gode di grande prestigio, sistemare innanzitutto l’attacco. I numeri parlano da soli: l’Arabia Saudita fa fatica ad andare in goal. Nelle ultime 5 uscite ha segnato solamente due reti, quelle nel match vittorioso contro la Cina. Per il resto due KO contro Giappone ed Indonesia (entrambi per 0-2) e due pareggi a reti inviolate con Bahrein ed Australia.
_________________________
In apertura Hervé Renard; per lui un ritorno sulla panchina saudita dopo l’esperienza dal 2019 al 2023. Foto: The official X account of Saudi Arabia National Football Teams.