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Boniek (vice-presidente Uefa) scrive per noi: “Il calcio saudita ha risorse infinite, sono curioso di vedere dove può arrivare”
A cura di Zbigniew Boniek (vice-presidente Uefa)
Non ci sono dubbi, ciò che sta accadendo nella Saudi Professional League merita grande attenzione. Ricorderemo questo calcio mercato 2023 come quello che ha portato tanti campioni in Arabia Saudita, fuori quindi dal controllo della Uefa.
La cosa che mi impressiona di più è che le squadre saudite hanno praticamente risorse illimitate.
Non esiste Fair Play Finanziario, chi vuole un giocatore può offrirgli qualsiasi cifra senza dover pensare ai bilanci societari. E a quanto pare alle proprietà basta aprire qualche rubinetto e il gioco è fatto.
Questo sta creando una vera emigrazione di calciatori di altissimo livello dai tornei europei a quello saudita con una velocità incredibile.
Non posso dare torto ai calciatori che stanno accettando la sfida di andare a giocare nella Saudi Professional League. Anche se al momento non è uno dei tornei top, “sacrificarsi” anche solo per due o tre stagioni garantisce loro un patrimonio con il quale possono sistemare la famiglia per generazioni.
Mi sembra chiaro, poi, che il calcio sia solo una parte del programma saudita. L’obiettivo finale è ben più ampio, far vedere al mondo le potenzialità di una nazione in crescita e dimostrare di voler migliorare la qualità della vita dei sauditi.
Come Uefa, abbiamo il dovere di monitorare con attenzione ciò che sta accadendo (e lo stiamo facendo), perché ritengo che questo sia un fenomeno destinato a durare almeno per qualche anno. In passato, la Cina provò a fare qualcosa di molto simile, ma l’avventura durò poco.
Ora tocca all’Arabia Saudita, seguirò il suo percorso con grande attenzione e tanta curiosità.