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Da Zidane ad Allegri, chi guiderà i Green Falcons dopo Roberto Mancini?
A cura di Cesare Tamborini
Con l’ufficializzazione da parte della Federazione calcio dell’Arabia Saudita, si chiude dopo poco più di un anno l’avventura in terra saudita di Roberto Mancini.
Ci eravamo tanti amati…
Il “Mancio” era arrivato a Riyadh nell’estate del 2023 firmando un contratto valido fino al 2027. Un accordo che doveva durare quindi fino all’anno seguente i Mondiali del 2026. Coppa del Mondo del 2026 a proposito della quale l’Arabia Saudita si sta giocando la qualificazione in un girone che, fin dal suo sorteggio, era stato definito di ferro.
Giappone e Australia sono infatti al primo ed al secondo posto con i sauditi che, pur essendo a pari punti dei Socceroos, sono al momento terzi causa differenza reti. Ciò vuol dire che, se il girone terminasse oggi, non sarebbero certi di partecipare automaticamente ai Mondiali del 2026, ma dovrebbero giocare un’ulteriore fase di qualificazione.
Qualificazione ai Mondiali del 2026 alla quale Mancini ha dedicato, dal suo profilo Instagram, il proprio commiato alla Nazionale saudita. L’ex CT degli Azzurri ha infatti postato la foto della classifica evidenziando il terzo posto della sua ormai ex squadra ed allegando il comunicato della Federazione nella sua interezza.
Mondiali che erano il grande obiettivo dei Green Falcons targati Mancini; un target troppo importante per una Nazionale che vede la partecipazione alla rassegna iridata quasi come un “obbligo”, a maggior ragione visto e considerato che tra poche settimane l’Arabia Saudita verrà ufficialmente annunciata come Paese organizzatore della Coppa del Mondo del 2034.
La girandola di nomi
Tentativo di staccare il biglietto per USA, Canada e Messico 2026 che ora sarà nelle mani di qualcun altro. Come è ovvio che sia, si fanno già tanti nomi. Da alcuni affascinanti e di altissimo prestigio come Zinédine Zidane o Massimiliano Allegri, fino a Ramón Díaz o Hervé Renard. Senza dimenticare un tecnico che, se alle nostre latitudini non è conosciutissimo, in Arabia Saudita è sinonimo di certezza. Parliamo di Saleh Al Mohammadi, quarantatreenne attualmente tecnico dell’Al-Hazem in serie B. Un allenatore che, secondo la stampa saudita (Arab News Sport in primis), sarebbe in pole position per prendere il posto di Mancini.
Al Mohammadi che figura, sulla carta, l’uomo giusto poiché è un conoscitore dell’ambiente della Nazionale e della Federazione in generale. Quello che per intenderci qua in Italia definiamo come “uomo della Federazione”. Infatti, prima di sedersi sull’attuale panchina, ha allenato, o ne è stato il vice, sia dell’Arabia Saudita Under 20 che dell’Under 23. Tra una nazionale giovanile e l’altra segnaliamo anche l’esperienza all’Al-Ahli (under 23 e prima squadra).
Non c’è tempo da perdere
La decisione, e di questo ne siamo certi, verrà presa a breve perché a metà novembre ci saranno due match decisivi per la qualificazione ai Mondiali: Australia ed Indonesia, entrambe in trasferta. Fare punti sarà un obbligo dopo che le due ultime partite, giocate tutte e due in casa, hanno prodotto un solo punto. E sarebbero stati proprio questi due passi falsi, specialmente lo 0-0 contro il Bahrein più che lo 0-2 con il Giappone, ad aver fatto traboccare il vaso e deciso la Federazione di separarsi da Roberto Mancini dopo sole 18 partite (7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte).
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In apertura Saleh Al Mohammadi, attuale allenatore dell’Al-Hazem. Foto: The X Official Account of ALHazem Saudi Club