Fuori dal campo
Boxe: PIF sta creando una lega da 5 miliardi
A cura di Cesare Tamborini
Nel mondo della boxe sta per succedere un vero e proprio terremoto. Non che la noble art sia, per così dire, impreparata ad eventi di grandissimo clamore; ricordiamo infatti che, al momento, nel programma olimpico di Los Angeles 2028 il pugilato è escluso. Senza soffermarci sul perché il CIO ha preso, ricordiamo ad oggi, questa decisione a dir poco clamorosa, torniamo al “terremoto” di cui sopra.
5 miliardi
Ebbene stando ad una fonte autorevolissima come Reuters, il Fondo di Investimento Pubblico saudita (l’ormai celebre PIF) è in trattative per creare una nuova lega pugilistica. Nel dettaglio si starebbe lavorando alla creazione di una joint venture tra PIF ed i principali promoter quali, ad esempio, Matchroom Boxing e Golden Boy Promotions. Un accordo che varrebbe la cifra mostruosa di 5 miliardi di dollari.
I top
La stessa Reuters afferma che niente meno che Turki Alalshikh, presidente dell’Autorità Generale per l’Intrattenimento dell’Arabia Saudita, già un mese fa stesse supervisionando agli atti conclusivi dell’accordo per la creazione della sopra citata join venture. Al momento, come è facile comprendere visti i rilevantissimi interessi in gioco, si sa poco su come sarà strutturata questa lega pugilistica. Così come non sono dati a sapere i tempi, ma una cosa è certa: l’Arabia Saudita vorrà accogliere sotto un unico tetto i migliori pugili sulla piazza (similmente all’Ultimate Fighting Championship) che si sfideranno in tutto il mondo un po’ come il circuito golfistico LIV.
“Santa alleanza” tra promoter
Una prospettiva, quella di unificare il meglio della boxe mondiale, che rappresenta, da sempre, un’utopia in uno sport che è fin troppo fratturato ed il cui potere è per lo più in mano ai promoter piuttosto che agli organi di governo. Un’anteprima di questa unione la si è avuta recentemente quando Riyadh ha ospitato un evento nel quale a sfidarsi sono stati pugili di Matchroom e di Queensbury Promotions. In questo caso Turki Alalshikh è riuscito nell’impresa di far lavorare insieme, nonostante anni di disaccordi, la Matchroom di Eddie Hearn e la Queensbury Promotions Frank Warren.
Un piccolo, ma neanche troppo se si pensa bene, passo che nel mondo del pugilato è visto come prodromico di cosa sarà in grado di realizzare la lega saudita. C’è però un altro grande quesito che dovrà trovare risposta. Ovvero, che effetti produrrà la lega su WBC, WBA, IBF e WBO? I titoli assegnati dalle quattro sigle rimarrebbero in palio, con la lega saudita che potrebbe introdurre dei trofei da, per così dire, affiancare alle cinture.
Lega, déjà vu
Un sistema, quello di creare una nuova lega nello sport, al quale i sauditi stanno guardando, come abbiamo visto qua su CS, con cricket e ciclismo; senza dimenticare l’ormai pienamente operativo LIV Golf. Arabia Saudita che dimostra così ancora una volta il suo fortissimo interesse per la boxe che si è concettizzato, per fare un paio di esempi, a dicembre scorso con il “Day of Reckoning” o con il match, a maggio, tra Tyson Fury e Oleksandr Usyk.
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Foto in apertura: pixabay.com